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Manutenzione periodica di un ascensore: di cosa si tratta e perché è obbligatoria

ascensore

Come si può facilmente intuire, la gestione corretta di un impianto di ascensione è un tema sempre molto delicato. Nello specifico, è necessario portare a termine delle attività ben precise che hanno ad oggetto la manutenzione di un simile impianto.

Proprio le attività di manutenzione rivestono un peso specifico notevole per fare in modo che l’impianto di ascensione sia in grado di assicurare sempre un funzionamento ottimale ed efficace. Proprio per questo motivo, i diversi interventi che devono essere portati a termine con una cadenza che viene stabilita direttamente dalla normativa italiana in materia, devono essere eseguiti solo ed esclusivamente da delle ditte specializzate e dotate di apposite certificazioni, come Reggiana Ascensori.

Quando si parla di manutenzione periodica

Si fa riferimento alla manutenzione periodica, che è meglio conosciuta anche con il termine di manutenzione ordinaria, per indicare tutte quelle attività che hanno come fine ultimo quello di controllare non solo l’integrità, ma pure l’efficienza di ogni dispositivo presente nell’ascensore, in modo specifico quelli che rivestono un ruolo di primo piano per salvaguardarne la sicurezza.

Per portare a termine un’attività così importante, la legge prevede che vengano svolte due attività di manutenzione ordinaria all’anno, rispettando sei mesi di tempo. Spostando l’attenzione nei confronti delle visite di manutenzione preventiva, invece, la normativa italiana non prevede alcun obbligo temporale da rispettare. Infatti, in questo caso, serve orientare l’intervento in relazione alle singole necessità dell’impianto di ascensione.

L’amministratore di condominio oppure il proprietario dell’impianto devono organizzare, insieme con la ditta specializzata, devono predisporre un calendario di visite programmato, rispettando inevitabilmente i vari obblighi che sono previsti dalla normativa, tenendo poi conto concretamente delle singole caratteristiche di ciascun impianto, dello stato in cui si trova, e dell’intensità d’uso.

Cosa cambia tra manutenzione preventiva e manutenzione periodica

La normativa attualmente in vigore entro i confini italiani mette in evidenza come ci siano due diverse tipologie di manutenzione, oltre a quella che viene chiamata straordinaria. Si tratta delle visite di manutenzione preventiva e di quelle che, invece, hanno carattere periodico.

Partiamo dalle visite di manutenzione che hanno lo scopo di prevenzione. Si tratta, per chi non lo sapesse, di interventi che devono essere necessariamente programmati in relazione a quelle che sono le principali necessità dell’impianto. In poche parole, è prevista la pulizia e la lubrificazione di tutte le parti più importanti dell’ascensore. Il riferimento, come si può facilmente intuire, è nei confronti di componenti come le porte dei piani, le funi, le serrature. Insomma, in concreto lo scopo delle visite di manutenzione preventiva è quello di verificare che queste componenti dell’ascensore funzioni in modo corretto.

Le visite di manutenzione periodica, invece, si caratterizzano per avere uno scopo in parte diverso. In questo caso, infatti, l’intento è quello di provvedere al controllo dell’integrità piuttosto che dell’efficienza di un impianto di ascensione. Quindi, la ditta specializzata a cui è stato affidato il compito di portare a termine l’attività di manutenzione dovrà effettuare un controllo minuzioso e approfondito su tutti i vari dispositivi e sulle parti che hanno un ruolo centrale in riferimento alla sicurezza dell’ascensore. Qualche esempio? Si tratta delle funi, del sistema di allarme, ma anche del paracadute: insomma, tutte quelle componenti che devono funzionare nel migliore dei modi per salvaguardare e tutelare l’integrità delle persone che usano l’impianto.

Le visite di manutenzione periodica sono fondamentali e necessarie, quindi, per garantire un livello di sicurezza sempre alto e sufficiente, soprattutto per chi usa l’ascensore ogni giorno. In base a quanto è previsto dalla normativa italiana di riferimento, si tratta di un intervento che deve essere effettuato ogni sei mesi, quindi due volte all’anno.