Economia

Aumento dei costi dei conti corrente: il ruolo di Atlante

conti corrente

Il conto corrente rappresenta, da sempre, lo strumento finanziario al quale, presto o tardi, accede qualunque cittadino almeno una volta durante la propria esistenza. Negli ultimi anni, con l’avanzare del progresso tecnologico, questo mondo è stato totalmente rivoluzionato dall’entrata sulle scene dei conti correnti online, affacciatesi alla fine degli anni ’90 e nel corso degli anni in grado di sottrarre un elevato numero di clienti alle cosiddette “banche tradizionali”. Quest’ultime, per frenare il costante deflusso di clienti verso le banche telematiche, dovettero correre al riparo, rivedendo il proprio listino commerciale e, in taluni casi, creando a loro volta delle banche online.

L’effetto degli istituti di credito virtuali, di conseguenza, portò dei benefici anche ai clienti degli sportelli bancari. Il più importante fu, senza alcun dubbio, quello del risparmio: anche le banche fisiche, spinte dai costi quasi nulli o estremamente competitivi di quelle online, diminuirono i costi a carico dei clienti. Si scrive al passato perché, purtroppo, oggi l’inversione del trend è alquanto significativa: i costi di gestione sono aumentati in modo esponenziale, talvolta del 100 o 200%. Un vero e proprio salasso nelle tasche dei cittadini, certamente non soddisfatti di questo inatteso rincaro dopo anni di significative riduzioni.

I motivi scatenanti sono diversi, ma uno dei più importanti è costituito dalla creazione e usufruizione del “Fondo Atlante” . Di questo fondo fanno parte i maggiori istituti di credito italiani, ognuno con una partecipazione direttamente proporzionale alle proprie dimensioni, ed è stato istituito con l’intenzione di fungere da “salvagente” qualora un istituto fosse alle prese con una gravissima crisi o, addirittura, ad un passo dal default.

E negli ultimi anni, diversi istituti italiani, dal Nord al Sud del paese senza eccezione alcuna, sono stati salvati ad un passo dal chiudere i battenti, comportando l’utilizzo del fondo e, per i maggiori istituti, dei costi maggiori, riversatesi poi, in parte, sullo strumento finanziario di maggior utilizzo: il conto corrente.